Lions, di Bonnie Nadzam

Come promesso torno a parlarvi di Edizioni Black Coffee perché mi piace il loro progetto editoriale e ho intenzione di seguirli costantemente.

Dopo la loro prima uscita Il corpo che vuoi, il 23 marzo esce Lions di Bonnie Nadzam, che ha vinto il premio Flaherty-Dunnan nel 2011 al miglior romanzo d’esordio con il controverso Lamb.

Ambientato nell’omonima cittadina degli altopiani del Colorado, un luogo ormai quasi del tutto disabitato e ammantato di leggenda, Lions è la storia di una comunità rurale sull’orlo del collasso e dei suoi abitanti, combattuti fra il desiderio di inseguire i propri sogni e un irragionevole bisogno di restare dove sono.

Concepita per diventare una gloriosa città nell’Ovest in via di sviluppo, Lions non è riuscita a trasformarsi nella realtà sognata dai suoi fondatori. Lo zuccherificio è fallito e le uniche attività commerciali ancora in piedi sono un piccolo bar, un diner che conta sui viaggiatori provenienti dalla vicina statale e un’officina di lavorazione del metallo che sopravvive a stento. I cittadini di Lions conducono vite semplici, tormentate dai fantasmi e, quando un misterioso viandante giunge in città, la sua sinistra presenza spinge molti ad andarsene definitivamente. Fra i pochi abitanti rimasti ci sono Leigh e Gordon, una coppia di diciassettenni che sogna di andare al college. Gordon, tuttavia, perde il padre all’improvviso e non riesce a liberarsi del dolore e del senso di responsabilità verso l’insolita eredità ricevuta dal genitore. Si trova quindi a dover scegliere se partire o trattenersi a Lions per rilevare la gestione dell’officina, rinunciando così alle proprie aspirazioni.
Lions è una storia di autoconsapevolezza, di ambizione, una riflessione sull’ossessione americana per l’autorealizzazione e sulla responsabilità, e sulle storie che quotidianamente ci raccontiamo per convincerci che la vita valga la pena di essere vissuta.

Secondo romanzo in uscita, seconda lettura super interessante. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Comments are closed.