Gruppi di lettura: sì o no?

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Sono sempre stata attirata dai gruppi di lettura, ma non sono mai riuscita a farne parte, un po’ per pigrizia, un po’ per le scarse possibilità che offre la città in cui vivo.

Poi, con un po’ di ritardo credo, ho scoperto che esistono anche quelli virtuali o, se vogliamo definirli in modo più attuale, i gruppi di lettura “social”. Perché non provare, mi sono detta. E così è stato.

Ho iniziato a seguire l’account Twitter corrispondente e, non appena si è presentata l’occasione del libro giusto, ho preso parte alla lettura di gruppo. 

Come giudico la mia esperienza con il gruppo di lettura?

Negativa. Non è colpa del gruppo, non è colpa del libro, ma è colpa mia.
La lettura è un’esperienza intima, personale e non è certo un caso se uno stesso romanzo a qualcuno piace e ad altri no. Non solo, spesso mi capita di iniziare la lettura di un libro e trovarlo noioso finendo per abbandonarlo e, qualche mese dopo, riprenderlo in mano e scoprire di non poterne fare a meno al punto da divorarlo in poche ore.

La lettura è un’esperienza bidirezionale, per quanto mi riguarda. Io ti ho scelto fra tanti,  caro libro, ti prendo in mano, ti sfoglio, ti annuso e mi immergo dentro di te e tu devi ricambiarmi. Se non mi dai niente in cambio allora è giusto lasciarsi, ma nessuno ci vieta di riprendere la nostra relazione in un altro momento.  Questo per me è leggere.

In una relazione a due, fra me e il libro, non ci può essere un terzo elemento a decidere quando e quanto devo leggere. Certo, il gruppo di lettura non impone regole ferree che, se non rispettate, comportino una sanzione per il lettore, piuttosto sono delle indicazioni fornite affinché tutti si ritrovino a leggere le stesse parti del libro più o meno nello stesso momento, altrimenti non ci sarebbe possibilità di scambio di opinioni in corso di lettura. E, soprattutto, le indicazioni permettono che, sempre più o meno, tutti concludano la lettura nello stesso momento.
Nonostante questa consapevolezza ho comunque vissuto queste indicazioni come una pressione sulla mia esperienza di lettura: oggi si legge da pagina 1 a pagina 40. Bene, ce la posso fare, mi dico. Invece no: quel giorno ho fatto tardi al lavoro, i bambini piangevano e alla sera sono crollata. Bene, mi rifarò domani leggendone di più. Invece no: il giorno dopo avevo l’ansia di recuperare le pagine non lette e, anziché godermi la storia, continuavo a controllare il numero delle pagine per essere certa di mantenere il ritmo di lettura.

E così la mia breve e recente esperienza con un gruppo di lettura si è già conclusa. È stato comunque bello provarci.

 

3 commenti

  1. Condivido ogni singola parola, ma vado oltre. Ad un certo punto in me è nato il desiderio di trovare persone (poche ma buone) con le quali parlare di ciò che stavo leggendo, soprattutto per confrontarmi con le loro opinioni. Sviscerare assieme ciò che stavo leggendo, ecco. Ho provato Twitter, caotico. Ho provato vari siti e forum, troppo restrittivo e imposto. Con GoodReads va meglio, sono riuscita, per alcune letture in particolare, a trovare un buon compromesso fra ciò che cercavo e ciò che c’era a disposizione. Ora poi ho provato un piccolo bookclub su Telegram; nessuna tappa obbligata, funzione spoiler per non spoilerare e un piccolo gruppetto che ama sviscerare la lettura quanto me. Chissà… incrocio le dita!
    Buona lettura e buon week-end 🙂

    1. Anche io non demordo, ho trovato un gruppo di lettura reale, dal vivo insomma. Spero di riuscire a incontrarli al più presto e cambiare la mia opinione!

      1. Buona fortuna! Io purtroppo vivo in una zona dove i club di lettura non sanno cosa siano 😱😭

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