Dieci cose che avevo dimenticato

Quante “dieci cose” del nostro passato ci siamo dimenticati?

Il romanzo di Lucrezia Sarnari è fatto di donne, di madri, di segreti, di ricordi, ma soprattutto di quelle radici che crescono nei luoghi del cuore e che difficilmente si possono sradicare

Dieci cose che avevo dimenticato è un consiglio di lettura per le donne, che siano madri o che non lo siano, non importa

Dieci cose che avevo dimenticato di Lucrezia Sarnari è uscito a fine giugno per Rizzoli e racconta la storia di due sorelle, apparentemente molto diverse e soddisfatte delle loro vite, che si ritrovano in pochi giorni a rivedere le proprie certezze dopo la scomparsa della tanto amata nonna.

Dieci cose che avevo dimenticato

Dieci cose che avevo dimenticato

Giovanna “Giò” Mantovani sta per compiere trentacinque anni, si è trasferita da Milano a Parigi dove lavora in un’agenzia di comunicazione in cui ha realizzato il suo sogno di diventare una donna in carriera, emancipata, benestante e indipendente. Un sogno che sta per completarsi del tutto visto che, ne è certa, le verrà proposto di diventare socio dell’agenzia: una delle poche donne sotto i quaranta a riuscire in un’impresa simile in un settore prettamente maschile e alimentato dalla gara all’ambizione.

Non ho tempo per i sentimenti: affermarmi, essere indipendente, far sentire la mia voce in un mondo che per la maggior parte è composto da uomini è l’unica cosa che per me conta

Marta, sua sorella, ha un paio di anni di meno e ha scelto una vita diversa: anche lei ha lasciato Milano, ma per trasferirsi in Toscana insieme a Fabio, l’amore della sua vita, e prima che potesse provare a trasformare la sua passione per la fotografia in una professione, è rimasta incinta. Marta ha scelto la famiglia, la maternità, la tranquillità della vita di provincia. Lavora in una radio dove conduce una trasmissione quotidiana in cui si parla di mamme e si condividono esperienze e difficoltà.

A volte mi sento sopraffatta dalla maternità, e a volte ho paura di dirlo, ma so che questo non significa che io non ami mio figlio.

Entrambe sembrano essere felici eppure non smettono di rinfacciarsi reciprocamente le proprie scelte: Giò non accetta che sua sorella abbia messo da parte le sue ambizioni, Marta non concepisce l’idea che a Giò sia sufficiente riempirsi la vita solo di successi e riunioni di lavoro.

Non è mai tardi per cambiare idea

Tutto cambia quando l’adorata nonna Caterina muore e lascia in regalo alle due nipoti la sua famosa pasticceria a Collestefano, un paesino di seimila abitanti sperduto dell’Umbria: cosa fare di questa preziosa eredità? Vendere l’attività pur sapendo che, dietro di questa, si è celato per anni un romantico e doloroso segreto? Oppure mollare tutto, cambiare vita e far rinascere la pasticceria?

Tornare a casa mi inchioda sempre al fatto che mi sto perdendo qualcosa

Giò e Marta, tornate al paese per qualche giorno, capiscono che non è mai tardi per rivedere le proprie priorità: la felicità non è solo fatta di soldi e carriera, ma allo stesso tempo neanche di maternità o, almeno, non esclusivamente di quella.

Dieci cose che avevo dimenticato

Perché leggere Dieci cose che avevo dimenticato?

È una storia che sprigiona energie positive: subito e irrazionalmente la voglia di lasciare la città per trasferirsi in un luogo come Collestefano, magari aprire un ristorante come quello di Marco, l’avvocato amico d’infanzia scappato dalla capitale per inseguire la passione per i vini; oppure un’erboristeria alla moda come quella di Anna, la storica compagna di avventure che porta avanti la farmacia di famiglia nel paese; o, infine, rilevare la pasticceria di nonna Caterina e buttarsi nel mondo del cake design.

Poi prevale la razionalità e quella voglia di andare a vivere in campagna ritorna al suo posto perché, va bene che non è mai tardi per cambiare vita, però bisogna anche soffermarsi a riflettere su ciò che abbiamo costruito fino a questo momento, proprio come succede a Giò e Marta.

E Lucrezia Sarnari lo racconta splendidamente: ci sono le emozioni di chi è nato nel piccolo paese e lo ha tenuto nel cuore, di chi conosce il legame fra sorelle fatto di amore incondizionato e rivalità, di chi conosce il mondo della comunicazione così poco femminile, di chi vive la maternità e sa cosa voglia dire dover fare delle rinunce inevitabili e, allo stesso tempo, mantenere viva la donna oltre che la mamma che è dentro di sé.

Lucrezia Sarnari aveva dentro tutte queste cose e le ha trasformate in un gioiello di libro che ha aggiunto un “pezzettino” (come li chiama lei stessa) anche a me che avrei voluto essere un po’ Giò, ma ho scelto di essere Marta (però la Marta a fine libro).

Chi è Lucrezia Sarnari?

Nata nelle Marche 34 anni fa, vive a Perugia dove fa la giornalista e lavora nel mondo della comunicazione da circa dieci anni. Nel 2013 è diventata mamma di Pietro e ha deciso di aprire il suo blog C’era una vodka. Questo è il suo primo romanzo.


LA SCHEDA

Come si intitola? Dieci cose che avevo dimenticato
Chi lo ha scritto? Lucrezia Sarnari
Con quale editore? Rizzoli (giugno 2018)
Quante pagine ha? 308
Quanto costa? 15 euro il cartaceo, 9,99 l’ebook
Qual è il personaggio di questo libro che entra nel Club? nonna Caterina
Questo libro è adatto per: le donne, tutte.


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