La morte di Murat Idrissi

La morte di Murat Idrissi

Un viaggio disperato verso la speranza 

Cosa significa attraversare lo Stretto di Gibilterra?

La morte di Murat Idrissi, di Tommy Wieringa (Iperborea)

Ilham e Thouraya sono due giovani olandesi di origini marocchine che, durante un lungo soggiorno nel paese di origine, si fanno convincere da un conoscente poco raccomandabile a offrire un “passaggio” a Murat Idrissi. Il ragazzo vuole raggiungere l’Europa clandestinamente alla ricerca di un po’ di fortuna, la stessa che i genitori di Ilham e Thouraya trovarono quando raggiunsero l’Olanda. Attraversare lo Stretto di Gibilterra, però, non per tutti può rappresentare la via verso la speranza: per la rubrica ABC vi racconto il libro in 3 parole.

A
come Anonimo

Perché quella di Murat Idrissi è solo una fra le centinaia di morti anonime che si verificano ogni anno in Spagna: il suo corpo è uno dei tanti che vengono ritrovati ai bordi della strade, abbandonati dopo una disperata fuga dall’Africa.

B
come Bagagliaio

Nel caso raccontato da Tommy Wieringa la fuga è avvenuta sfruttando il bagagliaio dell’auto di Ilham e Thouraya. Ma durante la traversata dello Stretto di Gibilterra, mentre le giovani si trovano sul ponte del traghetto alla ricerca di distrazioni per non pensare a cosa si nasconda nell’auto rinchiusa nella stiva, in quel bagagliaio qualcosa dev’essere andato storto: è finita l’aria, nessuno come promesso è sceso un attimo a controllare, e i segni ritrovati una volta sbarcati lasciano intendere che Murat abbia lottato con tutte le forze per trovare uno spiraglio.

C
come Cadavere

O anche come coraggio, quello che devono trovare Ilham e Thouraya durante il loro viaggio di ritorno a casa: perché, a corto di soldi e in preda a un atroce senso di colpa, dovranno in tutti i modi disfarsi di quel cadavere che, complici anche le alte temperature, comincia a puzzare terribilmente costringendole a trattenere (spesso invano) i conati di vomito.


morte-di-murat-idrissi

La morte di Murat Idrissi

di Tommy Wieringa
Traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo
Edizioni Iperborea (2018)