Natale

Libri di Natale #3

Terzo e ultimo appuntamento con i consigli di lettura natalizi

5 libri che vorrei riuscire a leggere

Questa volta si tratta, più che altro, di buoni propositi per le vacanze di Natale o, più probabile, per il  nuovo anno: si sa che questa è sempre l’occasione per fissare dei paletti per il futuro partendo da ciò che non siamo riusciti a realizzare nell’anno appena trascorso.

Ecco perché vorrei provare ad affrontare dei grandi “non letti” che ho abbandonato sul comodino o che non ho ancora avuto il coraggio di far entrare in casa.

1 – Limonov


Limonov è stato teppista in Ucraina, idolo dell’underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell’immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio

Limonov

Così inizia Limonov di Emmanuel Carrère (Adelphi), eppure io non l’ho ancora letto.

Il vero problema è che non ho neanche provato a iniziarlo e non ne comprendo il motivo perché un personaggio realmente esistente come Limonov dovrebbe incoraggiare la lettura. 

Io invece, per il momento, tengo il libro di Carrère lì su una mensola a ricordarmi sfacciatamente ogni giorno di non averlo ancora aperto.

2 – Anna Karenina

Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo

Anna Karenina

Me ne vergogno: ho abbandonato Anna Karenina quasi a metà libro e da quel giorno non ho più avuto il coraggio di riprenderlo in mano, senza un motivo ragionevole. Semplicemente avevo voglia di altro.

Il 2019 sarà l’anno di Anna, me lo sento. 

3 – Tutti i bambini tranne uno

Il lungo anno in cui morì nostra figlia fu il più bello della mia vita

Tutti i bambini tranne uno

Un libro che riporta una frase del genere sulla seconda di copertina non può di certo illuderti di raccontare una storia allegra. Ancora peggio quando si capisce che si tratta di una storia vera.

In Tutti i bambini tranne uno (Fandango Libri) Philippe Forest racconta la malattia di sua figlia e l’ultimo anno di vita che hanno vissuto insieme. Insomma, uno strazio.

Ne ho già letto un bel pezzo, ma il dolore che trasmette è intollerabile perché porta inevitabilmente all’immedesimazione. Lo porto avanti a piccole dosi, lo finirò.

4 – Trilogia della pianura

Canto della pianura

Il problema con Kent Haruf è di natura differente: una volta che si inizia a leggerlo non si riesce a smettere.

Questo significa che quando mi deciderò ad acquistare il cofanetto della Trilogia della pianura non potrò più leggere altro.

L’alternativa è iniziare solo da Canto della pianura e passare agli altri due successivamente, ma significherebbe togliermi il piacere del cofanetto di NN Editore. Conto nel 2019 di riuscire a sbrogliare questo insopportabile dubbio che mi attanaglia.

5 – Infinite jest

infinite jest

Leggere un libro di 1280 pagine non è di certo impresa da poco, soprattutto se si tratta di un (anzi, del) libro di David Foster Wallace.

Infinite Jest credo sia innanzi tutto un’esperienza indimenticabile, quella che potrebbe segnare un momento particolare della propria vita del tipo: cosa succedeva nel mondo mentre stavi leggendo Infinite Jest

Confesso che la guida alla lettura di Infinite Jest pubblicata da Tegamini mi ha riacceso l’interesse verso un libro il cui ingresso in casa sto rimandando ormai da anni. Che sia la volta giusta?


Le puntate precedenti:
5 libri che vorrei regalare
5 libri che vorrei ricevere