Il giorno dei Lord

Ostaggi celebri a Westminster

Con “Il giorno dei Lord” conosciamo Harry Jones, una sorta di James Bond in piena crisi matrimoniale

Michael Dobbs è uno degli autori di House of Cards e questo è il primo capitolo di una nuova serie di spionaggio edita da Fazi Editore

Cosa succede a Westminster?

La Regina Elisabetta e il principe Carlo vengono presi in ostaggio da un gruppo di terroristi: Harry Jones non ha nulla da perdere e, sfruttando le sue doti di ex militare plurimedagliato, intraprende una missione tutta personale per portarli in salvo.

Per la rubrica ABC in tre parole un thriller politico che tiene con il fiato sospeso e sorprende con un bel colpo di scena finale.

A
come Attentato

È il “giorno dei Lord” a Londra, ossia quello dell’apertura del Parlamento e della famosa cerimonia di inaugurazione. Nonostante il rigido protocollo di sicurezza un gruppo di terroristi armati riesce a entrare a Westminster prendendo in ostaggio le più alte cariche del paese, fra le quali la stessa Regina Elisabetta e suo figlio il Principe Carlo. 

B
come Big Ben

Le ore di tensione all’interno del Parlamento sono scandite dai rintocchi del Big Ben: un suono familiare per gli inquilini di Westminster che, assuefatti da questa routine quotidiana, hanno dimenticato che le campane si sentono anche all’interno della Camera. Un tonfo sordo che rimbomba nei momenti di silenzio, ma che non riesce invece a coprire le grida degli ostaggi nei momenti di disperazione di fronte alle mancate promesse dei terroristi.

C
come Carlo

Il racconto di questa giornata infernale, tra le diatribe ai vertici di chi comanda le operazioni militari e i gesti eroici di alcuni protagonisti, è accompagnato anche da una sottile ironia tutta dedicata ai due “ospiti” d’onore: se la Regina viene descritta come integerrima e fiera nei modi gelidi che la contraddistinguono, il Principe Carlo non esce altrettanto bene in quanto incapace di imporsi “neanche su un gemello da polso”.


Il giorno dei Lord - Michael Dobbs

Il giorno dei Lord

di Michael Dobbs

Traduzione di Stefano Tummolini

Fazi Editore, 2018