Le amiche che vorresti e dove trovarle

Ti presento la mia amica Jo March

Se hai letto “Piccole donne” non puoi non avere amato la più anticonformista fra le sorelle March

Anche Josephine, per tutti “Jo”, è una delle 22 eroine che Beatrice Masini ha inserito nel volume “Le amiche che vorresti e dove trovarle” (Giunti Editore) in uscita in occasione della Bologna Children’s Book Fair (1-4 aprile 2019), con illustrazioni di Fabian Negrin.

Jo si è qualificata insieme ad altre grandi della letteratura, come Anna Karenina, Emma Bovary, Jane Eyre o Pippi Calzelunghe.

Josephine “Jo” March, per chi non lo sapesse (c’è davvero qualcuno che non lo sa?), è la secondogenita delle quattro sorelle protagoniste di Piccole donne, il romanzo di Louise May Alcott, che ha bisogno di poche presentazioni, insieme alla primogenita Meg, alla dolce Beth e alla piccola e vanitosa Amy.

Perché amiamo tutte Jo?

La risposta è semplice: perché tutte avremmo voluto essere lei.

Perché Jo March è la ribelle che rifiuta di crescere come la società le impone di essere, è la ragazza sgraziata che preferirebbe essere un maschio pur di non dover indossare gli abiti delle femmine (ricordiamoci che siamo nella seconda metà dell’Ottocento), è la giovane sensibile che, con una mela in tasca, si rifugia in soffitta sulla sua poltrona per commuoversi tra le pagine di un libro, è l’aspirante scrittrice che inventa testi teatrali e li mette in scena con rigore insieme alle sorelle.

Jo March "una per tutte tutte per una"
Jo nel cartone “Una per tutte, tutte per una”

La narrazione di Piccole donne porta inevitabilmente a preferire Jo perché è così anche per l’autrice stessa: nel personaggio di Jo la Alcott ha infatti messo tutta se stessa, la donna che è e quella che vorrebbe essere (o avrebbe voluto essere).

Ma Jo non è solo l’avida lettrice e scrittrice che tutte noi abbiamo sognato di essere, è anche l’amica e la sorella che tutte abbiamo sempre desiderato: scorbutica e un po’ isterica, ma senza dubbio quella che è in grado di trascinarti in avventure che da sole non si avrebbe il coraggio di intraprendere e, soprattutto, quella leale che non esita a rinunciare a se stessa pur di aiutarti.

Era molto alta e magra, scura di carnagione, ricordava vagamente un puledro perché non sapeva mai dove né come tenere le sue lunghe gambe che sembravano esserle sempre d’impiccio.

Aveva un’espressione risoluta nella bocca, un naso bizzarro e gli occhi grigi e affilati che sembravano vedere tutto, che potevano essere di volta in volta severi, furbi o pensierosi.

I suoi lunghi e folti capelli erano la sua unica bellezza, ma li portava quasi sempre in una rete perché non le dessero fastidio.



I mille volti di Jo

Ancora oggi mi provoca benessere il pensiero di potermi rifugiare sulla mia poltrona nel silenzio e in compagnia di un buon libro, e la prima immagine che mi viene in mente pensando a questo momento di piacere e sempre quella del personaggio di Jo March.

Nella descrizione di Louise May Alcott Jo non viene presentata come una ragazza dotata di particolare bellezza, eppure nella mia immaginazione Jo è sempre stata bellissima e ricordo ancora il trauma del momento in cui decise di tagliare i suoi meravigliosi capelli in cambio di soldi destinati ad aiutare la madre.

Se da bambina la immaginavo come la ragazzina imbronciata dalla lunga e inadeguata chioma castana rappresentata nel cartone animato Una per tutte, tutte per una (andato in onda su Italia 1 negli anni Ottanta), negli anni successivi si è trasformata nel viso e nello sguardo profondo di Winona Ryder che ha interpretato Jo nel film Piccole donne(versione cinematografica del 1994). Chissà se Saoirse Ronan, la prossima protagonista del nuovo adattamento cinematografico (che dovrebbe uscire alla fine del 2019), riuscirà a entrarmi nella testa allo stesso modo.

Jo March Winona Ryder
Winona Ryder in “Piccole donne” (1994)

Jo, in questo momento, è quel viso serio con due enormi fori grigi al posto degli occhi e la capigliatura corta e spettinata illustrata da Fabian Negrin fra Le amiche che vorresti e dove trovarle.

Un figuretta che si agita in un mondo che chiede solo compostezza

Jo March illustrata da Fabian Negrin in “Le amiche che vorresti e dove trovarle”

Chi sarebbe Jo se fosse nata ai tempi nostri

Jo è mia amica perché incarna un po’ di me stessa e un po’ di tutte le grandi amiche che mi hanno accompagnata finora nella mi vita.

Jo si sarebbe sbucciata le ginocchia ai giardini o avrebbe mangiato un tegolino a casa guardando Bim Bum Bam.

Jo, anziché pensare a trucchi e vestiti, avrebbe trascorso le domeniche a seguire le partite e i risultati sulla schedina del Totocalcio, come un vero maschiaccio, e si sarebbe appassionata a carta e penna, quaderni e libri, leggendo non solo La coscienza di Zeno, imposto dall’insegnante, ma anche Senilità.

Poi Jo sarebbe diventata quella che negli anni avrebbe occupato l’Università insieme agli altri studenti della facoltà umanistica e, qualche anno dopo, avrebbe sfilato insieme alla sua famiglia in uno di quei cortei tutti colorati dove nessuno ti giudica se sei donna, ma ti piace comportarti come un maschio.

E sicuramente qualcuno che le avrebbe scritto su un muro: “grazie di esistere Jo March”.


Come si intitola? Le amiche che vorresti e dove trovarle
Chi lo ha scritto? Beatrice Masini Illustrazioni di Fabian Negrin
Con quale editore? Giunti collana Le Strenne (2019)
Quante pagine ha? 144
Quanto costa? 18 euro (scontato 15,30)
Qual è il personaggio di questo libro che entra nel Club? Jo
Questo libro è adatto per: ripercorrere le vite di alcune delle grandi eroine della letteratura