Cuorebomba

Cuorebomba, di Dario Levantino

La storia drammatica di Rosario, sedicenne di Brancaccio

Quello in cui vive Rosario è un quartiere degradato, ma ancor più lo è il mondo degli adulti che, anziché aiutarlo, continua a ostacolarlo

Un mondo che Rosario ha imparato a dividere tra chi ha il cuore arido e chi, invece, sa vivere le emozioni in maniera esplosiva

Cuorebomba di Dario Levantino (Fazi Editore, 2019) è un libro che vi farà piangere, bisogna dirlo subito. Perché la storia di Rosario è ambientata in un mondo degradato che non comprende solo il quartiere in cui vive, ossia Brancaccio a Palermo, ma soprattutto quello degli adulti verso i quali il ragazzo continua a nutrire speranze.

E invece no, le figure istituzionali che dovrebbe essere un punto di riferimento e di rifugio, anziché aiutarlo continuano a prenderlo a schiaffi.

Cuorebomba

Rosario ha sedici anni e vive, appunto, a Brancaccio, quartiere delle periferia di Palermo dove sopravvivono i più furbi, i più violenti e arroganti. Eppure Rosario ama quel posto nel quale è riuscito, comunque, a ritagliare degli spazi per sé creando delle piccole isole di serenità.

Da fuori arrivava il silenzio, le onde contro gli scogli, arrivava il male del mondo che non poteva farci niente perché era lontano

Potrebbe rifugiarsi nella famiglia, se non fosse che il padre lo ha abbandonato per un’altra donna e un altro figlio e, poi, per finire anche in galera; la madre invece, dopo il tradimento da parte del marito, si è rinchiusa in un malessere silenzioso che si chiama anoressia, che il ragazzo cerca in tutti i modi di contrastare, ma senza successo.

Alle disgrazie familiari non c’è fine perché, a causa di una segnalazione da parte dell’insegnante di lettere, intervengono gli assistenti sociali separando madre e figlio, mandando l’una in una clinica per disturbi alimentari, l’altro in una casa-famiglia.

I problemi di Rosario potrebbero essere attenuati se solo gli insegnanti del liceo frequentato da Rosario (e dai suoi coetanei di buona famiglia) non fossero condizionati dal suo quartiere di provenienza, dalla sua mancanza di soldi e da quel pallino che contrassegna gli studenti che non foraggiano l’istituto attraverso donazioni spontanee.

Non è vero che la scuola ti emancipa, questa è una bugia che gli ipocriti amano dire: la scuola ribadisce soltanto chi sei e da dove vieni. E io lo so da dove vengo

Potrebbero essere attenuati se solo gli assistenti sociali e le famiglie affidatarie non facessero parte di un sistema corrotto che lucra sulle difficoltà dei casi segnalati. E se quei tentativi di sopravvivenza nella giungla del quartiere non fossero sventati dai suoi simili che, a differenza sua, però hanno imparato la legge della violenza e delle minacce.

Insomma Rosario se la passa proprio male, ma nonostante tutto mantiene viva la speranza di un miglioramento grazie ai pochi esempi positivi che è riuscito a incontrare nella sua vita: uno è Anna, la sua ragazza capace di leggere nel suo sguardo ciò che lo rende triste e insicuro; poi padre Giovanni, il prete che offre accoglienza ai senzatetto; il prof. Battaglia, il supplente di filosofia che, in una sola ora, riesce a cogliere la disperazione del ragazzo; il suo cane randagio Jonathan, unico grande amico che, anche quando si perde, torna comunque da lui; e poi i libri, in particolare Oliver Twist, nel quale Rosario non solo si riconosce, ma trova ispirazione per compiere gesti coraggiosi.

Leggendo quelle pagine capii che il coraggio è sempre un’esigenza e mai una virtù

Ma soprattutto Rosario non perde mai la fiducia nella famiglia vivendo nel tentativo continuo di avvicinare il fratellastro Jonathan, di accontentare la madre e di riuscire, prima o poi, a incontrare e perdonare il padre.

La vita però, a volte, sa essere così spietata da riuscire a togliere anche il briciolo di speranza rimasto nel cuore grande di un ragazzo che, in sedici anni, una sola cosa ha imparato, che il mondo si divide in due tipi di persona: i cuorisecchi e i cuoribomba.

Avevo fallito e, com’era giusto che fosse, avevo deciso di mollare […] provando così quel codardo e dolce sollievo che offre la resa, quando da sconfitti ci culla sussurrandoci all’orecchio che abbiamo fatto il possibile contro un nemico più forte di noi e che non è colpa nostra

Cuorebomba è una storia che, probabilmente, anche senza averla letta ancora, vi farà piangere e poi, leggendola, vi farà patire per le ingiustizie, per quel mondo crudele che non dà pace ai più deboli. Ma, grazie alla positività del suo protagonista (di cui vi innamorerete), non vi farà mai perdere di vista quella piccola luce fioca che, anche se non la vediamo bene, resta sempre accesa laggiù in fondo al tunnel.

L’autore

Dario Levantino, classe 1986, è al suo secondo romanzo. Il primo Di niente e di nessuno (pubblicato sempre da Fazi Editore nel 2018) ha vinto il Premio Biblioteche di Roma, il Premio Subiaco Città del Libro e il Premio Leggo Quindi Sono.


LA SCHEDA

Come si intitola?
Cuorebomba
Chi lo ha scritto? Dario Levantino
Con quale editore? Fazi Editore (2019)
Quante pagine ha? 266
Quanto costa? 16,00 euro il cartaceo,7,99 l’ebook
Qual è il personaggio di questo libro che entra nel Club? Rosario
Questo libro è adatto per: chi ha voglia di commuoversi con una storia drammaticamente meravigliosa