la legge del sognatore

La legge del sognatore

Avete voglia di fare un sogno insieme a Daniel Pennac?

E se, dentro a questo sogno, ce ne fosse un altro e un altro ancora, vi piacerebbe continuare a dormire?

Se la risposta è no, certamente vi perdereste un’esperienza meravigliosa perché questo è il significato della lettura de La legge del sognatore di Daniel Pennac (uscito in Italia il 16 gennaio per Feltrinelli), un romanzo onirico omaggio a Federico Fellini e alla sua passione per i sogni.

Cosa c’entra Federico Fellini, vi chiederete. Beh, innanzi tutto dal punto di partenza del libro perché Pennac, finito in coma durante la visione di Amarcord, inizia a fare una serie di sogni, concatenati l’uno all’altro.

Il filo conduttore di questi viaggi onirici di Pennac è rappresentato chiaramente da alcuni fatti realmente accaduti che si ripresentano nel sogno in forme diverse, ma soprattutto dall’amore per il regista e da quella sua grande passione di riportare su un diario i suoi sogni, abitudine che diede vita a Il libro dei sogni.

 

A ripensarci oggi, passato il primo momento di stupore, quel che davvero mi sorprese non fu tanto nuotare in una chiesa sommersa (in fondo, non puoi costruire una grande diga senza rompere le uova) quanto il fatto che i tatuati facessero le foto! Con i cellulari!

In questo racconto divertente, ironico, lievemente malinconico, Pennac si lascia andare a molte riflessioni sul senso della vita, su cosa significhi invecchiare, sulla letteratura, sullo scrivere, su se stesso. Il tutto spesso presentato attraverso i dialoghi coi componenti più giovani della sua numerosa famiglia.

 

“Lulle, mio piccolo Lulle, detto proprio fra noi, invecchiare significa rendersi conto che nessuno conosce più Federico Fellini”.
“E significa anche non conoscere i nomi dei giovani registi di oggi”, ribatterà Lulle con il suo senso innato della simmetria.

Infine La legge del sognatore è un perfetto esercizio di stile di un grande narratore che sa celare il sogno, alternare immaginazione e realtà da una pagina all’altra, senza mai far perdere il filo del racconto, senza mai stancare e, anzi, lasciandoti lo stupore e regalandoti quel famoso “punto numero 6” che lui stesso inserisce fra i dieci intoccabili diritti del lettore: il diritto a emozionarsi.

 

A cosa servivano i tre quarti di testo che avevamo buttato nella spazzatura? Risposta: a fare di quel testo un organismo vivente. A fare di quella scrittura uno stile. A fare di quell’autore un individuo unico. Noi avevamo estratto il significato della vita, lì giaceva la vita del significato.

LA SCHEDA

la legge del sognatore

Come si intitola?
La legge del sognatore
Chi lo ha scritto? Daniel Pennac
Con quale editore? Feltrinelli (2020)
Quante pagine ha? 160
Quanto costa? 14,00 euro il cartaceo; 9,99 l’ebook
Qual è il personaggio di questo libro che entra nel Club? Federico Fellini e il suo libro dei sogni
Questo libro è adatto per: chi vuole fare un sogno insieme a Pennac e Fellini.