Febbre Jonathan Bazzi

Febbre, di Jonathan Bazzi

Jonathan Bazzi non poteva che farsi riconoscere anche al Premio Strega: Febbre è il sesto candidato alla “cinquina” (che, a questo punto, non è più una cinquina) che accede alla finale dell’edizione 2020 e credo che siamo in molti ad aver esultato per l’esistenza dell’articolo 7 del Regolamento.

“Se nella graduatoria dei primi cinque non è compreso almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo (così definito secondo la classificazione delle associazioni di categoria e le conseguenti valutazioni del comitato direttivo), accede alla seconda votazione il libro (o in caso di ex aequo i libri) con il punteggio maggiore, dando luogo a una finale a sei (o più) candidati”.

E questo libro è, appunto, Febbre che io ho letto in gran ritardo rispetto alla sua uscita (ormai avvenuta un anno fa) perché, lo ammetto, avevo paura di leggere una storia così forte. Mi sbagliavo o, forse, aspettavo solo il momento giusto per farlo. Resta il fatto che la storia di Jonathan mi ha commosso per il dolore di cui è piena, ma mi ha anche trasmesso positività, quella che è riuscito a trovare Jonathan, con grande coraggio e con il supporto delle persone che lo amano.

Febbre è il racconto autobiografico di Jonathan che, nel 2016 a 31 anni, ha scoperto di essere sieropositivo: una scoperta che è arrivata quasi con sollievo dopo mesi di febbre e stanchezza senza spiegazione, che Jonathan continuava ad attribuire a mali incurabili e morte imminente. Il percorso che intraprende l’autore per raccontare la sua storia alterna questi mesi con il suo passato, dagli anni dell’infanzia a quelli dell’adolescenza attraverso le difficoltà familiari, la balbuzie, i disagi sociali che ne derivano, i fallimenti scolastici, l’approccio con la sua omosessualità, fino ad arrivare all’età adulta.

Il modo migliore per capire Febbre è, ovviamente, leggerlo e ve lo consiglio con il cuore, ma proverò a raccontarvelo in tre parole.

A come Affetto

Banale, lo so, ma alla fine è davvero ciò che conta nella vita e la storia di Jonathan ne è la dimostrazione: la forza per riprendere in mano la propria vita deve venire da se stessi, ma spesso non basta e solo chi ci ama e prova per noi un affetto profondo può aiutarci a sollevarci.

Ma con la lettera A c’è anche l’attenzione, quella è che necessaria a un bambino per crescere. E quella di Jonathan è un’infanzia caratterizzata dalla mancanza di attenzioni nei confronti delle sue difficoltà, che si sono trasformate in insicurezze e in scelte sbagliate.

B come Balbuzie

Quella che affligge Jonathan bambino e che stava lì da subito a dimostrazione di un disagio interiore: una richiesta di attenzione che ha condizionato la sua vita scolastica e, di conseguenza, le relazioni con i coetanei.

C come Coraggio

Una volta pubblicato il mio articolo, chi vuole provare a ferirmi ha la strada spianata

È quello che Jonathan ha trovato innanzi tutto per scrivere l’articolo (e poi il libro), fregandosene dei giudizi che ha ricevuto nel momento in cui ha reso pubblica la sua malattia e di cui parla nelle ultime pagine del libro.

Rifiutando l’obbligo del silenzio mi sono reso trasparente, ho la pelle d’aria, all’occorrenza scompaio: le parole – gentili, feroci – non mi si fermano dentro

Ma il coraggio non è solo il suo, quello tirato fuori per affrontare le terapie per il corpo. C’è anche quello del compagno Marius e della madre che, di fronte alla sua disperata rassegnazione, sono riusciti ad affrontare insieme a lui la terapia del suo malessere interiore, quello che da decenni aveva necessità di uscire dalla sua voce.

C sta anche per commozione: quella che di sicuro proverete leggendo questo libro.


LA SCHEDA

Febbre Jonathan Bazzi

Come si intitola?
Febbre
Chi lo ha scritto? Jonathan Bazzi
Con quale editore? Fandango (2019)
Quante pagine ha? 330
Quanto costa? 18 euro il cartaceo, 9,99 l’ebook
Qual è il personaggio di questo libro che entra nel Club? Jonathan
Questo libro è adatto per: chi ama le storie vere e non ha paura di piangere.